Nazionalismo italiano

Stampa allegorica del 1895 celebrante il 25º anniversario della breccia di Porta Pia. La figura contiene numerosi simboli patri italiani associati ad allegorie della storia romana.[N 1]

Il nazionalismo italiano è l'ideologia nazionalista che esalta l'identità storica, spirituale e territoriale degli italiani, sia su base naturalistica, sia per afflato volontaristico.[1]

Esso sostiene che gli italiani siano un popolo di cultura e lingua sostanzialmente omogenea, in quanto discendenti degli antichi romani che hanno abitato la penisola per secoli, in un periodo di unità storica dell'Italia. Il nazionalismo italiano ha storicamente aderito anche a teorie imperialistiche[2]. Le origini del nazionalismo italiano sono state spesso individuate nel Rinascimento[3].

Il nazionalismo italiano tornò prepotentemente in auge negli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale, con la ripresa del colonialismo e con le pretese irredentiste verso alcuni territori italofoni ancora sotto il dominio dell'Austria-Ungheria, costituendo nel 1910 un partito politico, l'Associazione Nazionalista Italiana, con leader Enrico Corradini. Fu poi uno dei tratti distintivi del regime fascista.

Oggi sopravvive in alcuni partiti di destra e, a livello culturale, come sentimento di generico patriottismo diffuso non in modo uniforme, stimolato talvolta da eventi di cronaca, politica o sport.[4]

Questa idea ha sovente incontrato l'opposizione di movimenti organizzati riconducibili all'autonomismo e indipendentismo, propugnatori di tesi che hanno apertamente sfidato la nozione di una unitaria identità italiana. Vi sono state spinte centrifughe di tipo regionalista in Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta e Veneto.[5]

Prima e dopo l'unità d'Italia, diversi movimenti legati alle identità territoriali (vedansi per esempio il sardismo, strutturatosi definitivamente già in occasione della "Fusione Perfetta" del 1848, e il sicilianismo, proiettatosi contro i Borbone e in seguito i Savoia) misero in discussione il piano della cosiddetta "piemontesizzazione" dello Stato guidato dal Regno di Sardegna, criticato anche da alcuni nazionalisti non monarchici.[6]

Lo sviluppo di differenti condizioni economiche, contribuenti alla definizione di un ampio divario fra un "Nord" altamente industrializzato e un "Sud" marcatamente agricolo, ha messo a dura prova la costruzione dell'attuale identità italiana.[7] Tale divario economico, negli anni ottanta, ha provocato il sorgere di movimenti quali il cosiddetto padanismo[8] e il neoborbonismo.


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  1. ^ Nicola Porro, Identità, nazione, cittadinanza: sport, società e sistema politico nell'Italia contemporanea, SEAM, 1995. Si parla di «nazionalismo naturalistico» in riferimento agli aspetti naturali e organici di una nazione secondo la concezione romantica, e di «nazionalismo volontaristico» quando esso invece scaturisce da caratteri culturali e spirituali. Federico Chabod riteneva che il primo accomunasse il nazionalismo italiano a quello tedesco, mentre il secondo a quello francese (cfr. Federico Chabod, L'idea di nazione, pp. 65-68, Roma-Bari, Laterza, 1974).
  2. ^ Aaron Gillette. Le teorie razziali nell'Italia fascista. 2 ° edizione. Londra, New York: Routledge, 2003, p. 17.
  3. ^ Trafford R. Cole, Italiani documenti genealogici: Come utilizzare Civile, Records Ecclesiastici e Altro in Ricerca storia familiare, Salt Lake City, Utah, Stati Uniti d'America, Antenati Incorporated, 1995, p. 15.
  4. ^ Patriottismo sportivo e fenomeno del tifo Archiviato il 6 giugno 2013 in Internet Archive.
  5. ^ Pietro Wagstaff. Regionalismo nell'Unione europea. Intellect Books, 1999. P; 141
  6. ^ Wagstaff, Pietro (a cura di). Regionalism in the European Union. Intellect Books, 1999. p.141
  7. ^ Damian Tambini. Il nazionalismo nella politica italiana: Le storie della Lega Nord, 1980-2000. Londra, New York, Routledge, 2001. P. 34.
  8. ^ Padanismo in Neologismi, Treccani, su treccani.it.

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